Il 15 luglio 2022 è entrato in vigore il Codice della crisi e dell’insolvenza (CCI) in attuazione della direttiva UE n. 1023/2019.
Si tratta di una riforma fondamentale per la salvaguardia del valore delle imprese che garantisce un’efficiente tutela dei creditori e avvantaggia il sistema economico nel suo complesso.
Le riforme attuate dal legislatore sull’impianto normativo previgente devono essere accolte favorevolmente nel panorama imprenditoriale nazionale, poiché danno sempre maggiore attenzione alla fase di prevenzione della crisi e di controllo prospettico in luogo della fase di mera risoluzione della crisi.
Per prevenire le crisi aziendali e favorirne la tempestiva individuazione, il sistema di allerta introdotto nelle versioni precedenti della riforma è stato sostituito da un insieme di norme inserite nel CCI e nel Codice Civile. Tali norme accentuano le responsabilità aziendali relative alla predisposizione di adeguate misure organizzative, amministrative e contabili. Ovviamente si tratta di disposizioni che variano in funzione della natura e delle dimensioni dell’impresa, con diversi livelli di adempimento per gli imprenditori individuali e per le società.
In questo nuovo scenario, la programmazione del bilancio e la pianificazione industriale diventano fattori chiave. In tale contesto, le tutele citate sono concepite per consentire alle imprese di rilevare l’instabilità finanziaria e di valutare l’effettiva sostenibilità dell’indebitamento e le prospettive di continuità aziendale almeno per l’anno successivo.
Il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza pone al centro la continuità e la prevenzione degli squilibri: obiettivi che richiedono l’impiego di sistemi informativi in grado di garantire una rapida estrazione di dati utili a indirizzare le strategie aziendali e verificare il superamento degli indici di crisi.
L’obiettivo che il legislatore intende perseguire è quello di evitare, mediante l’istituzione di sistemi di controllo preventivi, la perdita di posti di lavoro e del valore costituito dalle aziende preservando il sistema economico nazionale.
Diventa dunque essenziale per l’imprenditore dotarsi di sistemi informatici che gli consentano di effettuare un’estrazione immediata e tempestiva di tutti, o quasi, i dati che si rendano necessari per la verifica costante del superamento degli indici di crisi.
L’obiettivo è quello di “normalizzare” la situazione di difficoltà dell’impresa, considerandola una condizione possibile e fisiologica dell’attività economica, prevedendo strumenti idonei alla sua emersione tempestiva e alla risoluzione concordata e bonaria. Questo avrebbe l’effetto di riservare il fallimento, adesso denominato liquidazione giudiziale, solo ai casi più estremi. Ricordiamo che il debitore e i creditori sono i più interessati a trovare la via d’uscita dalla situazione di crisi, possibilmente evitando l’insolvenza.
L’obbligo di monitorare gli assetti e di renderli “adeguati” alle specifiche caratteristiche dell’azienda e al mercato in cui la stessa opera è di assoluto rilievo. Si sostanzia in concreto nell’istituzione di un sistema di controllo interno che riguardi non solamente gli indici di bilancio e i meri aspetti contabili, ma anche tutti quegli aspetti gestionali e di sostenibilità che si pongono alla base della crescita sana di ogni azienda. Proprio per tale motivo sono stati implementati anche da importanti linee guida di settore, prime fra tutte le Linee Guida EBA sulla valutazione del merito creditizio.
Il codice della crisi mira a porre l’imprenditore in una posizione di centralità rispetto a tutti gli aspetti essenziali del suo modello di business. In questa posizione l’imprenditore avrà gli strumenti per apportare eventuali modifiche al modello di business e all’organizzazione aziendale ancor prima che si manifesti uno squilibrio economico, finanziario o patrimoniale.
Non dimentichiamo che spesso, le cause della crisi sono da rinvenirsi proprio nel mancato possesso delle informazioni essenziali per la pianificazione delle strategie aziendali e della crescita.
Le eventuali inefficienze del modello di business, se rilevate tempestivamente, possono consentire all’azienda di preservare la sua capacità produttiva e, addirittura, di accrescere le proprie potenzialità, tutelando così non solo l’impresa, ma anche tutto il sistema economico e imprenditoriale nazionale che si fonda su quella produttività.
Già con il deposito del Bilancio 2022 tutte le aziende dovranno dichiarare l’adeguatezza dell’assetto e delle misure anti-crisi di cui si sono dotate, in base a quanto previsto dal D.lgs. 83/2022.
Riteniamo sia importante attrezzarsi per adempiere adeguatamente a questo obbligo.
In quest’ottica, Noa Solution vuole portare l’attenzione su una tematica che ritiene essere di grande impatto per il tessuto imprenditoriale e a tal fine, propone un servizio che risponde alle esigenze introdotte dalla normativa consentendo in modo semplice di monitorare i segnali che possono portare a uno stato di insolvenza evidenziando le criticità aziendali.