Il caso Central Formaggi.
È di questi giorni il rilascio e il test di un prototipo di progetto in ambito blockchain, applicato alla Central Formaggi, azienda casearia dove tradizione e innovazione si fondono.
“La blockchain può essere una leva strategica nella filiera agroalimentare” – afferma il nostro CEO, Roberto Maxia, che ha condotto il team che ha realizzato il prototipo – “ Lo è per la possibilità di ridurre gli sprechi alimentari e per aumentare la consapevolezza di quello che si consuma”.
Se da un lato la Central già dispone di tecnologie industry 4.0, capaci di collegare il mondo fisico e digitale e di acquisire dati di produzione, analisi e tracciabilità durante la supply chain , dall’altro lato la blockchain fornisce una piattaforma sicura e immutabile in cui questi dati possono essere archiviati e resi accessibili a ogni attore della catena di approvvigionamento, compreso il consumatore finale.
“Nel caso d’uso affrontato dal prototipo” continua Roberto –“facilitati dalla qualità e disponibilità dei dati raccolti presso i sistemi informativi aziendali, abbiamo pensato di dare risposte in termini di semplificazione della catena di approvvigionamento, di una conformità normativa più snella e di un miglioramento delle tempistiche legate al processo di ritiro degli alimenti. Ma, affrontando il caso del prodotto-simbolo della Central, il Moliterno al tartufo, esportato in tutto il mondo, abbiamo voluto anche considerare la problematica della frode alimentare , dunque della sicurezza e della trasparenza informativa verso i consumatori”.
“In questo modo vogliamo garantire la trasparenza del sistema di allevamento, di raccolta del latte, della produzione e delle successive lavorazioni” – dichiara Luigi Furcas, direttore della Central , capace di una importante spinta verso la trasformazione digitale dell’azienda – “ oltre a dare ai consumatori l’opportunità di accedere a tutte le informazioni importanti relative al prodotto, mediante la scansione del codice QR presente sulla confezione”.
La soluzione, interfacciata ai sistemi aziendali interni , ERP e MES, con i quali è stato implementato il PoC ( proof of concept), è stata appoggiata su blockchain denominata Gnosis Chain, di tipoEVM (Ethereum Virtual Machine) progettata per transazioni veloci ed economiche, con un modello unico a doppio token.
“Come evidenziato, questa tecnologia è in grado di fornire al consumatore indicatori in relazione non solo al rapporto qualità/prezzo”- conclude Roberto – “ ma anche in funzione delle condizioni di allevamento degli animali, della sostenibilità del processo di produzione, del trattamento che viene riservato ai lavoratori della filiera, permettendogli così di operare una scelta consapevole e sostenibile.”
Il progetto sarà operativo entro la fine dell’anno , insieme al rilascio di una nuova piattaforma B2B per clienti e agenti dell’azienda, e verrà accompagnato da una adeguata comunicazione.